Ci ha pensato una nota catena australiana, Art Series Hotels.
Sul loro sito raccontano che oltre il 30 % degli australiani ammette di tenere comportamenti scorretti in hotel.
Rilevano costantemente furti nelle camere, gli articoli più gettonati sono lampadine, biancheria, ferri da stiro, barrette di cioccolata, prodotti da toilette, ma soprattutto il dato sconcertante è sui furti di batterie!
Art Series Hotels ci informa inoltre che ben 400.000 australiani ammette di usare la stanza d’albergo come pattumiera.
Da qui l’idea di ribaltare il sistema e prendersi una rivincita:
Il personale dell’hotel recensisce gli ospiti, assegnando anche un punteggio in stelle, da 1 a 5.
L’Ospite più educato, simpatico e collaborativo vince una notte gratis.
Naturalmente l’ospite recensito deve essere consenziente perchè nomi, cognomi, recensioni e punteggi sono resi noti a tutti.
Chissà se il proprietario del cagnolino di piccola taglia ammesso in hotel continuerà ad usare indifferentemente il balcone della camera e il parcheggio come toilette per la bestiola!
Il bello di prestarsi a questo gioco è che scatta l’attenzione al comportamento corretto, una sorta di gara dell’ordine e della gentilezza.
D’altronde si sa, le critiche servono a migliorarsi!
Tornando in Italia, il sospetto è che la maggior parte delle persone non si comporti al meglio quando è fuori casa, e ne abbiamo evidenza tutti i giorni ascoltando i racconti di albergatori esasperati, da cui estrapolo il seguente
Campionario dei comportamenti deprecabili in hotel (zero stelle a chi si riconosce fra questi!)
- Presentarsi a mangiare alle 14:03 quando la sala chiude alle 14:00
- Chiamare il cameriere “ragazzo”, il matre “capo”, il direttore “fratello”oppure “bella zio” (solo per adolescenti!)
- Presentarsi a pranzo in costume, scalzi con i talloni pieni di sabbia, o ancora peggio con ciabatte di gomma, quelle col fascione sul dorso del piede (!)
- Prelevare contemporaneamente olio, aceto balsamico, aceto di mele, fomaggiera, sale, pepe, origano e peperoncino dal buffet e portarselo a tavola.
Chissà il personale di sala quanti pallini darebbe alla signora vestita con completino tipo pigiama con sotto il costume bagnato “tanto dopo torno subito in spiaggia“, costringendo il cameriere ad effettuare una profonda pulizia della sedia dopo ogni pasto per rimuovere l’alone di acqua salata dalla sedia.
Ma l’atteggiamento irrispettoso per eccellenza è quello (diffuso come i profili falsi su Facebook) della famiglia che “partiamo con calma dopo colazione“.
Osserviamo queste persone a colazione: la mattina in questione, richiusi in valigia i completini fluo traforati e indossati nuovamente i decorosi panni da città, hanno una inconsueta, tremenda fame.
Oggi, a differenza dei giorni precedenti, sono ghiotti di salato, oltre che del solito dolce, quindi affettati, pane, uova, formaggi, panini, tutto finisce sul loro tavolo. Più o meno vagamente, qualcuno comincia a confezionare panini e… ad incartarli.
Ricco pranzo al sacco assicurato.
La catena australiana ha sfruttato la voglia di rivincita che sotto sotto cova nelle viscere di tutti gli albergatori del mondo per studiare un gioco che ha procurato per alcune settimane una grande attenzione mediatica.
Un’ottima strategia di marketing per attirare l’attenzione su 2 settimane in particolare, quelle in cui si colloca il gioco/sfida.
Con un’azione coordinata fra social, ufficio stampa, pagina dedicata sul sito, campagna di PPC si può rendere reale l’impensabile, perfino indurre un viaggiatore a lasciarsi recensire.
L’esperimento ci dimostra che se l’Ospite fosse cosciente di essere osservato e giudicato in competizione con il vicino di camera, un po’ come in un discreto Grande Fratello, calerebbero drasticamente i furti in hotel, il rassetto delle camere sarebbe più veloce, il personale ben disposto e meno stressato.
E poi così magari l’Ospite smetterebbe di tenere il cocomero a mollo nel bidet.
4 commenti
Situazioni al limite del normale davvero. Comunque bell’articolo complimenti.
Grazie mille, felice che ti sia piaciuto.
Salve. Proprio bellino questo articolo. Ho visto che in Italia c’è qualcosa di simile con Guest Advisor. Potrebbe essere interessante anche quello.
Grazie mille Andrea!